#11 La tassonomia della cosa
In base all’anatomia del martello, seguendone l’evoluzione sia a
livello storico sia a livello di diversificazione funzionale, è possibile
comprendere come nel corso dei secoli questo oggetto abbia in qualche modo
plasmato la creatività dell’uomo.
Possiamo fare due analisi parallele: possiamo porre l’attenzione
sull’evoluzione storica dell’oggetto oppure sulla diversificazione della forma
e delle funzioni, che ha portato il martello ad essere utilizzato in molteplici
ambiti.
Le prime tracce della presenza di martelli nella storia risalgono a 3.3 milioni di anni fa*. Due
studiosi trovarono in Kenya numerose pietre modellate con varie forme che
venivano utilizzate per lavorare legno, ossa o
anche altre pietre.
*interessanti studi di Sonia Harmand, Stony Brook University, di cui possiamo leggere su Scientific American
I martelli dotati anche di manico oltre che di testa
risalgono a circa 30000 anni a.c. Il manico migliorò l’uso del martello, in
quanto si rivelava utile nella prevenzione di infortuni ed inoltre rendeva l’oggetto
più semplice da maneggiare e dunque ne ampliò notevolmente l’utilizzo.
Un ulteriore passo avanti nell’evoluzione del martello risale a
circa 3000 anni a.c. quando le teste dei martelli iniziano a essere realizzate utilizzando
dei metalli, principalmente il bronzo. Per vedere l’impiego del ferro invece
dobbiamo attendere altri 2000 anni.
Fu solamente intorno all’undicesimo secolo dopo Cristo che
iniziano a diffondersi martelli realizzati in acciaio, che diventano uno
standard intorno al 1500. Finalmente, iniziamo a vedere che i martelli vengono
diversificati in base al lavoro verso cui sono indirizzati, migliorandone
notevolmente le potenzialità.
E’ qui che iniziamo a parlare di differenziazione in diverse forme
ed usi, come illustrato nelle seguenti immagini.
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Diverse tipologie di martello. Tra queste troviamo il martello da giudice, il martello idraulico, il martelletto da medico... |
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Una testa per ogni uso |
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Riguardo all'evoluzione del martello, vi lascio un ulteriore approfondimento di Vittorio Marchis
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