#2 Le cose
Frammenti di muro
Una delle cose che più caratterizza il muro di Berlino oggi (o meglio, la sua assenza ) é lʼimponente quantità di souvenirs che possiamo trovare a riguardo, soprattutto nelle zone in cui sorgeva la struttura. I frammenti del muro sono diffusi capillarmente a Berlino, siano essi contraffatti o autentici. É quasi una tappa obbligata per i numerosi turisti che affollano la città accaparrarsene uno. Unʼ interessante curiosità circa questi frammenti riguarda l'omeopatia. Tra gli svariati rimedi naturali omeopatici suggeriti, si consigliava di assumere frammenti di murus berlinensis diluiti. Questi avrebbero agito efficacemente contro lʼoppressione politica ed avrebbero potuto addirittura curare la narcolessia.
Un interessante articolo di Roberto Burioni su ciò: La follia del Muro di Berlino. Anche in versione omeopatica.
Martelli e picconi
Sono enormemente famose le fotografie che ritraggono gli abitanti di Berlino (o chi aveva semplicemente fiutato lʼimportanza storica dellʼevento...) reggere in mano un martello nei giorni dellʼabbattimento del muro. In queste immagini vediamo le persone che tentano in modo improvvisato ( ma guidati dallʼardore di chi combatte per le libertà ) di demolire il muro.
Possiamo notare nelle fotografie storiche diversi tipi di martelli: veri e propri martelli demolitori, picconi oppure semplici martelli casalinghi, adatti alle piccole riparazioni domestiche, che qui vengono però utilizzati con un fine del tutto differente.
Biglietti e mappe della metropolitana
Tra le cose rappresentative del muro, il biglietto della metro è indubbiamente una di quelle che ci racconta una delle parti più interessanti della sua storia. Come tutte le grandi città europee, Berlino nel novecento era dotata di una rete ferroviaria sotterranea molto sviluppata. Vi erano alcune linee della metropolitana che attraversavano la città da ovest ad est. Dopo la costruzione del muro, i percorsi che da ovest si diramavano ad est vennero modificati, subendo sviluppi autonomi, e le
stazioni del settore sovietico vennero chiuse. I passeggeri che viaggiavano sui convogli provenienti dal settore americano, potevano osservare dal finestrino numerose stazioni fantasma.
Un altro elemento interessante riguarda le mappe della metropolitana. Esse venivano rappresentate in modo differente ai due lati del muro. Ad ovest le cartine presentavano le linee nel loro insieme, evidenziando la presenza di stazioni fantasma (sebbene la nomenclatura ufficiale le indicasse semplicemente come “stazioni in cui i treni non fermano"). Ad est, con un approccio tipico del regime sovietico, le mappe non segnalavano la presenza di linee che si diramavano nel settore
americano ed allo stesso modo ignoravano la presenza delle stazioni fantasma.
Visto
I primi passaporti risalgono soltanto alla metà del XX secolo (per la prima volta i documenti includono le fotografie per accertare lʼidentità del soggetto) . Il termine “passaPORTO” ha origine dai documenti utilizzati durante lʼera Medievale per entrare in una determinata città tramite le porte delle mura. Nel 1968, la Germania dellʼEst rese obbligatorio il visto di transito (Transitvisum), rilasciato per chi fosse passato per Berlino Ovest e per la Germania federale, poiché secondo la loro nuova costituzione i tedeschi e i berlinesi occidentali erano considerati stranieri.
Il posto di blocco più importante tra Berlino Ovest ed Est è il Checkpoint Charlie, dove era situato il famoso cartello con su scritto: “You are now leaving the American sector - State lasciando il settore Americano”.
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