#5 Un mito


Il mito nella modernità

Il Muro diventa leggenda

Il mito ( dal greco mythos, μῦϑος, «parola, discorso, racconto, favola, leggenda») viene definito come narrazione rivestita di sacralità, riguardante figure religiose o fantastiche. Vi è però un estensione di questo concetto, che fa sì che la parola mito venga tuttʼoggi utilizzata in numerosi contesti.

Il mito dʼoggi viene definito come:

“Quanto è capace di polarizzare le aspirazioni di una comunità o di un'epoca, elevandosi a simbolo privilegiato e trascendente.”

“Idealizzazione di un evento o personaggio storico che assume, nella coscienza dei posteri o anche dei contemporanei, carattere e proporzione quasi leggendari, esercitando un forte potere di attrazione sulla fantasia e sul sentimento di un popolo o di unʼetà”

da Vocabolario online, www.treccani.it

É in questa accezione che il muro di Berlino può essere visto esso stesso come mito.
Il muro, difatti, ha assunto una forte valenza simbolica, divenendo nellʼimmaginario comune sinonimo di divisione ideologica, di pensiero. Il muro a livello storico é diventato quasi leggenda, tantʼè che vi sono numerosi episodi bizzarri e fantastici che ne traggono ispirazione. 
Possiamo citare, ad esempio, un episodio riguardante lʼex presidente francese Sarkozy, che evidenzia quanto il muro abbia una forte importanza simbolica, tanto da portare addirittura personaggi influenti a creare falsi storici che lo riguardano. Sarkozy, armato di Photoshop, finse di aver contribuito alla demolizione del muro il 9 novembre 1989, quando in realtà in quei giorni il politico non si trovava a Berlino, bensì giunse in città almeno una settimana più tardi.

Da un altro punto di vista, il muro di Berlino può essere visto come una rilettura in chiave moderna del mito della caverna di Platone. Gli abitanti di Berlino est in questʼottica sarebbero i prigionieri che vedono al di là del muro dei riflessi, delle ombre, specchio della realtà di Berlino ovest. Sono incatenati e non possono attraversare la struttura che li separa da un mondo visto come idilliaco, la cui realtà può essere svelata solamente superando il confine, dapprima con timore, per poi giungere a una riunificazione . Lʼabitante di Berlino est non ha una conoscenza vera di ciò che si trova al di là del muro, può solo scorgerne ombre e leggende, che idealizzano lʼOvest come una patria perduta, simbolo di libertà di espressione e benestare economico . Fuggendo dalla caverna (abbattendo il muro) lʼuomo prova paura, sgomento, ma è anche inebriato dall'atto che sta compiendo. Egli si libera ed entra in contatto con ciò che appariva e può scorgerne lʼessenza. Chiaramente, la liberazione in questo caso è prettamente fisica, raggiunta con martelli e picconi. Tuttavia essa rimane fortemente simbolica.



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Mito nella Treccani      http://www.treccani.it/vocabolario/mito/

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